Al via il Carnevale angrese 2011, per “favorire e rivitalizzare il commercio cittadino”

La richiesta di verifica programmatica posta da alcuni consiglieri di maggioranza non frena l’attività dell’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Pasquale Mauri. Il primo cittadino e l’Assessore  alla Cultura, Turismo e Spettacolo Giuseppe Mascolo hanno infatti presentato la tre giorni del “Carnevale 2011” nella città di Angri.

Un’esplosione di allegria, maschere, coriandoli e costumi stravaganti accompagnerà per le strade cittadine la sfilata dei famosi carri di Viareggio, che ogni anno si arricchiscono di nuove tecnologie per creare movimenti più complessi ed effetti scenografici sempre più strabilianti.   La partenza è prevista per sabato 5 marzo da Corso Vittorio Emanuele alle ore 16.00, mentre nella giornata di domenica 6 marzo i carri inizieranno il proprio tragitto da Prolungamento Corso Italia alle ore 09.00. Infine, martedì 8 marzo si partirà da via Dei Goti alle ore 16.00 per raggiungere Sant’Antonio Abate.

“La sfilata dei carri di Carnevale è uno spettacolo che fa parte della tradizione folkloristica della nostra città - ha dichiarato il Sindaco Mauri – Siamo onorati quest’anno di ospitare ad Angri anche i carri di Viareggio, realizzati dai più grandi maestri del mondo, che renderanno ancor più gioioso questo appuntamento tanto atteso dai bambini ma anche dagli adulti. Sarà un’occasione per diffondere nel nostro paese un’atmosfera di spensieratezza, festa e divertimento, ma anche per favorire e rivitalizzare il commercio cittadino”. 

“L’intreccio virtuoso tra cultura, tradizione e folklore continua a far registrare risultati importanti sul nostro territorio – ha aggiunto l’Assessore Giuseppe Mascolo. – L’Amministrazione comunale continua ad essere il motore che sovrintende all’organizzazione di questi eventi spettacolari che restituiscono ad Angri quel corredo culturale, iconografico e popolare per troppo tempo tenuto nell'ombra. Siamo orgogliosi di essere il governo della riscoperta di quella storia che, tra sacro e profano, ha affascinato e tuttora  ammalia figli, genitori e nonni”

Mauro Santaniello