Angri capofila per il ritorno all’acqua pubblica
Successo di pubblico al convegno sulla ripubblicizzazione del servizio idrico
Una Casa del Cittadino gremita ed attenta ha seguito i lavori del convegno sul ritorno alla gestione pubblica del servizio idrico. Organizzato dall’Amministrazione Comunale e dal Comitato per il diritto all’Acqua presieduto dall’avvocato Franco Bonaventura, il convegno ha tracciato la storia di questi anni di gestione Gori e Ato, diventati di fatto carrozzoni politici e clientelari (sono circa 700 gli addetti assunti in questi anni) generando solo sprechi e inefficienze a danno della collettività, e assenza di investimenti strutturali sulle reti idriche.
Il Sindaco Pasquale Mauri ha rimarcato la volontà dell’Amministrazione Comunale di Angri di farsi promotrice, assieme agli altri Comuni del Comprensorio Agro nocerino, per una battaglia politica ed eventualmente legale per far ritornare il servizio ad una gestione pubblica che punti ad una riduzione dei costi a carico dei cittadini e ad un servizio efficiente.
Il Presidente del Comitato angrese per il diritto all’acqua, Franco Bonaventura ha indicato negli Ato (Ambito Territoriali Ottimali) una delle cause che hanno portato all’attuale situazione “Secondo la legge Galli - ha spiegato Bonaventura - gli Ato dovevano essere legati ai bacini idrografici mentre, per chissà quale motivo - ci siamo ritrovati in un’Ato 3 che mette assieme 76 Comuni e circa un milione e mezzo di abitanti distanti tra loro sia geograficamente che politicamente e quindi senza alcun raccordo. Senza alcun controllo sociale su costi e tariffe, la Gori ha potuto gestire a suo piacimento arrivando ad esternalizzare tutto, dalla lettura delle bollette alle riparazioni e scaricando la sua situazione debitoria sulle tariffe e quindi sulle tasche dei cittadini.
A chiudere i lavori l’assessore del Comune di Napoli Alberto Lucarelli che, dopo aver fatto una lunga disamina legislativa e politica su questi anni di gestione privatistica dell’acqua, ha illustrato il percorso intrapreso dall’Amministrazione De Magistris invitando il Comune di Angri e gli altri Comuni campani a fare altrettanto.
Modificare lo statuto Comunale introducendo il concetto di acqua come bene universale (Acqua Bene Comune) e adottare in consiglio comunale una delibera di indirizzo per il ritorno alla gestione pubblica dell’acqua dovrebbero essere i prossimi passi per una battaglia che si presenta, comunque, ancora lunga e tortuosa.
Amedeo Santaniello
Parole Chiave: news, acqua pubblica, amministrazione comunale, franco bonaventura, alberto lucarelli
Pubblicato il 03 Maggio 2012 da La Redazione
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