Angri. Roberto Falcone e Alfredo Pauciulo: “Ecco quali erano le nostre proposte sul Piano Casa”
I due consiglieri: “Mentre tanto si invoca l’agognata “coesione sociale”, queste proposte sono state bocciate dalla maggioranza”
Nella seduta di consiglio comunale del 12 Aprile scorso, era in discussione l’approvazione di uno schema di convenzione-tipo da stipulare tra l’ente Comune e gli operatori economici privati intenzionati a realizzare interventi edilizi previsti dalla Legge Regionale n.19/2009 sul “Piano Casa”.
Ricordiamo che tale norma, in deroga agli strumenti urbanistici vigenti e ai parametri edilizi, conferisce ai Comuni la facoltà (non l’obbligo) di autorizzare interventi di sostituzione edilizia finalizzati al recupero e al riutilizzo di complessi industriali dismessi o improduttivi, da realizzarsi mediante abbattimento e ricostruzione di volumetrie edilizie preesistenti, concedendo il cambio di destinazione d’uso da industriale a residenziale.
Ricordiamo inoltre che il vantaggio per la comunità dall’applicazione di tale norma è determinato, oltre che dalla riqualificazione di porzioni degradate di territorio, dallo stimolo all’economia generato dall’intervento edilizio e anche dalla disponibilità di alloggi sociali da riservare ai soggetti aventi specifici requisiti per l’accesso a tale forma di edilizia. A tal fine, in quella data era conferita facoltà ai Consiglio Comunale di stabilire degli indirizzi di carattere generale a cui attenersi nella redazione di uno schema di convenzione che avrebbe, da quel momento in poi, disciplinato tutti gli interventi previsti dal “Piano Casa”.
Ciò premesso e sicuri della scelta di adottare una convenzione-tipo unica che vada a disciplinare ogni casistica per scongiurare la stipula di convezioni ad hoc per ogni operazione di “Piano casa”, come gruppo politico “Uniti per Angri”, ritenendo di dover dare risposta a quei nuclei familiari angresi che stanno vivendo il drammatico problema della mancanza di un alloggio sicuro in cui vivere, e ritenendo di dover tutelare innanzitutto le fasce deboli della nostra comunità garantendo loro il diritto alla casa, fermo restando il rispetto della legittima iniziativa degli operatori economici, abbiamo proposto alcune modifiche allo schema di convenzione-tipo che era in discussione.
Gli emendamenti, a nostro giudizio migliorativi, erano i seguenti:
- individuazione dei soggetti assegnatari di alloggi sociali mediante avviso pubblico predisposto dall’Ufficio Patrimonio del Comune (attualmente viene lasciata la facoltà all’operatore economico di scegliere in maniera del tutto arbitraria a chi assegnare l’alloggio);
- incremento dal 6.28 al 10 % della superficie utile da cedere al Comune come percentuale della intera superficie utile prevista dall’intervento, ai sensi dell’art.7 comma 2 e art. 7/bis;
- incremento del numero di anni di validità della convenzione da 8 a 12;
- obbligo da parte del soggetto attuatore a destinare a locazione almeno il 50% della superficie utile per housing sociale (a sua volta pari al 30% della superficie prevista dall’intervento), ai sensi dell’art. 7 comma 5 (attualmente l’operatore economico non ha un vincolo specifico);
- obbligo da parte del soggetto attuatore a destinare gli alloggi sociali, sia per la vendita che per la locazione, a soggetti, individuati mediante bando pubblico, in possesso di specifici requisiti (residenza anagrafica nel Comune di Angri, non titolarità di diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione su alloggio adeguato alle esigenze del nucleo familiare, assenza di precedenti assegnazioni di alloggio sociale, indicatore ISEE non superiore a 30000 €), individuando come assegnatari prioritari:
- soggetti sottoposti a procedure esecutive di rilascio per fine locazione,
- soggetti che abbiano nel proprio nucleo familiare persone over 65, malati terminali, portatori di handicap o figli fiscalmente a carico,
- giovani coppie che contraggono il matrimonio in un periodo compreso tra i 18 mesi antecedenti e 18 mesi successivi alla data del contratto di locazione,
- famiglie monoparentali, composte da un solo genitore, nella condizione di celibe/nubile, divorziato o vedovo con almeno un figlio a carico,
- immigrati regolari,
- soggetti che risiedono in baracche e container e che hanno partecipato a precedenti bandi per assegnazione di alloggi.
Mentre tanto si invoca l’agognata “coesione sociale”, queste proposte presentate dal gruppo consiliare sono state bocciate dal civico consesso con voto contrario della maggioranza consiliare. E’ stata, così, persa un’occasione per riavvicinare la Politica alle richieste del nostro territorio.
“Noi non smetteremo mai di credere che il maggior profitto vada garantito alla città”.
I Consiglieri Comunali
Roberto Falcone
Alfredo Pauciulo
Parole Chiave: news, politica, rpberto falcone, alfredo pauciulo, piano casa
Pubblicato il 19 Aprile 2017 da La Redazione
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