I Giovani Democratici: “Il lavoro non si tocca”

Riceviamo e pubblichiamo

Finalmente, forse, qualcosa si è mosso

Stamane i Giovani Democratici di Angri hanno partecipato attivamente alla manifestazione/corteo a sostegno dei lavoratori AR degli stabilimenti di Angri e Sant’Antonio Abate. Il nostro movimento giovanile è da sempre schieramento al fianco dei lavoratori e dei loro problemi, e quindi non potevamo restare inermi dinanzi ai disagi degli operai della nostra terra. La nostra presenza non è stata strumentalizzazione o sciacallaggio sulle disgrazie altrui. La politica, secondo noi, deve interessarsi dei problemi reali. Noi non siamo quella parte della politica, la “mala politica”, che si occupa dei “bunga-bunga” o di farsi ristrutturare le case, con i soldi dei contribuenti (dopo aver urlato: “Roma Ladrona”). Noi siamo la politica buona, al fianco della gente della nostra terra, in prima linea contro i “prenditori”, che, loro sì, speculano sulle nostre vite.

Come qualcuno oggi ci diceva: giovani bagnati, puliti e democratici. Il più bel complimento che potevamo ricevere. Le avverse condizioni climatiche non ci hanno fermato, abbiamo dato le nostre voci, i nostri volti, le nostre gambe, le nostre mani, le nostre bandiere arancioni e i nostri slogan alla protesta. Giovani angresi che sono tornati a casa bagnati ma felici. Felici per l’esperienza maturata, ma infelici per il futuro cupo che aspetta i lavoratori di questa azienda.

Domani saremo in fabbrica, ancora al loro fianco, per partecipare alla Messa per la Santa Pasqua delle ore 11, per dare ancora speranza a gente che speranza quasi non ne ha più. Ovviamente estendiamo l’invito a chiunque voglia trascorrere questo momento insieme a noi e loro.

Ma non ci fermeremo qui. Con l’aiuto del PD, degli amici di SEL (presenti stamattina con noi), di tutte le anime del centro-sinistra locale e di tutte le parti sociali, cercheremo di organizzare nuove iniziative per acutizzare ancora di più la voce dei lavoratori, scomodando “qualcuno” che, grazie anche ai nostri e ai loro voti, i problemi può davvero risolverli. Non come qualche onorevole di Sant’Antonio Abate che all’improvviso ritira un’interrogazione parlamentare scritta su alcuni movimenti del gruppo AR.

Non vogliamo che si consumi un nuovo disastro come quello delle MCM. Noi non lo abbiamo vissuto in prima persona, ma forse siamo la prima generazione che ne subisce con netta pesantezza tutte le ripercussioni, avendo ucciso nel nostro paese una possibilità di sviluppo industriale. Ma dopo la manifestazione di questa mattina, finalmente, forse, qualcosa si è mosso. Le coscienze si stanno ridestando dal torpore di troppi anni di silenzio.

Noi non vogliamo il merito di nulla (anche perché non siamo così presuntuosi). Vogliamo solo che non si tocchi il lavoro.

Il Segretario GD Angri

Francesco Ferraioli