La Confesercenti di Angri contro la liberalizzazione degli orari
Aldo Severino chiede un incontro con l’Amministrazione Comunale per individuare soluzioni all’indiscriminata apertura dei negozi disposta dalla legge
La Confesercenti di Angri dice no alla liberalizzazione voluta dal Decreto Monti che consente l’apertura no stop dei negozi ed attacca l’attività di svendita selvaggia che si sta verificando sul territorio ai danni degli operatori onesti. Il decreto che è ormai legge da tre giorni toglierà ogni freno all’espansione commerciale cinese e all’economia criminosa», commentano senza mezzi termini i referenti della Confesercenti.
“Il nostro giudizio, pur tenendo conto della eccezionalità e della gravità della contingenza economica, è fortemente e decisamente negativo- dichiara il presidente Aldo Severino - Pochissimo è stato fatto sul versante della spesa pubblica e molto invece è stato predisposto in materia di nuove entrate. Come confermato dalla Confesercenti nazionale in tema di liberalizzazioni la strada della deregulation totale per gli orari di apertura delle attività commerciali non trova nessuna razionale e logica motivazione, così come non si comprende la brusca retromarcia nei confronti delle professioni e di altre attività “protette” I provvedimenti adottati porteranno, temiamo – continua Severino - ad una fase recessiva con presumibile calo dei consumi ed aumento della disoccupazione. Intanto la stessa associazione di categoria ravvisa la necessità di una vigilanza e controllo sull’offerta di svendite e vendite sottocosto che nulla hanno a che fare con l’attività di saldi. Si rischia il proliferare delle aperture di cinesi e criminali che sono disposti a lavorare anche 24 ore senza però ottemperare ai costi legali di spese di personale e di gestione fiscale. La liberalizzazione può essere un’opportunità di sviluppo solo se guidata dalle istituzioni. Ma in Italia si propone una legge fuori controllo, che non tutela le piccole e medie imprese hanno ribadito anche dalla Confesercenti regionale».
La piccola e media imprenditoria costituisce il 70 per cento della forza lavoro della provincia di Salerno- dichiara il coordinatore territoriale Agostino Ingenito - Ma un imprenditore su tre rischia il fallimento. Basti pensare che alcuni grandi marchi stanno lasciando il Cis di Nola che fornisce gran parte dei dettaglianti del nostro territorio e sono in agonia molte aree commerciali urbane. Complice delle chiusure, il circolo vizioso che fa salire alle stelle gli affitti degli esercizi commerciali mentre precipitano i guadagni”. Necessario dunque avviare un immediato tavolo di confronto con il Comune per individuare delle deroghe al decreto di liberalizzazioni ed intraprendere l’avvio del progetto centro commerciale naturale per garantire sostegno alle nostre aziende. (c.s.)
Parole Chiave: news, commerce, confesercenti, liberalizzazioni, aldo severino, agostino ingenito
Pubblicato il 04 Gennaio 2012 da La Redazione
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