Per non rimborsare 83 euro il Comune di Angri ne dovrà pagare circa 1500
Il rifiuto dell’allora Commissario Prefettizio Bruno Pezzuto costerà caro ai contribuenti angresi
Cittadino angrese chiede la restituzione di 83 euro di canoni di depurazione: il Comune si affida ad un avvocato esterno, perde la causa dal giudice di pace, ed è costretto oltre alle spese legali a versare 435 euro all’avvocato del cittadino.
Sembra uscita dalla penna di Pirandello la vicenda che ha visto protagonista Antonio D’Ambrosio, da anni in prima linea in battaglie a suon di carte bollate contro gli Enti per questioni di varia natura. Il 27 aprile 2009 D’Ambrosio scrive all’allora Commissario Prefettizio, Pezzuto, chiedendo la restituzione di una somma complessiva di 83 euro e 92 centesimi per i canoni di depurazione versati per gli anni 2001 e 2002 “in quanto a seguito della sentenza del giudice di pace di Nocera Inferiore, Senatore, la quota di depurazione è stata dichiarata non dovuta in assenza di un impianto purificante le acque ad Angri”, ed il 4 novembre cita il Comune a comparire davanti al giudice di pace per la restituzione della somma a suo dire dovuta, oltre al risarcimento del danno ed al pagamento delle spese legali. Pertanto, il 12 novembre 2009, Pezzuto (nella foto) delibera (numero 259) l’incarico ad un legale esterno per un compenso di 1000 euro più iva, che difenderà l’Ente nella causa per il rimborso.
Un anno e mezzo dopo, il 26 giugno 2011 (ma la sentenza è stata resa nota soltanto alcuni giorni orsono) il Giudice di Pace Katia Gamberini di Nocera Inferiore, ha emesso la sentenza numero 744, con la quale dà ragione a D’Ambrosio (nella foto a fianco)difeso dall’avvocato Eliodoro Alfano in quanto “Emerge che il servizio non è stato reso all’utente, né poteva essere altrimenti per l’assenza di depuratori o impianti di depurazione, sicché la somma versata pari ad 83,92 euro con vaglia postale deve essere restituita in quanto non dovuta”.
E condanna il Comune di Angri “al pagamento delle spese di giudizio, in favore del legale dell’attore, che liquida in complessive 435 euro, di cui 30 per spese, 160 per diritti, 200 per onorario, 45 per spese generali oltre ad iva”.
Francesco Rossi
Parole Chiave: news, amministrazione comunale, contenzioso, bruno pezzuto, antonio d'ambrosio, elio alfano, giudice di pace
Pubblicato il 06 Dicembre 2011 da La Redazione
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