Sequestrato ad Angri un milione di barattoli di pomodoro “cinese”
Sui contenitori la scritta “made in Italy”. Le indagini sono coordinate dal dottor Lenza, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Nocera Inferiore.
Il Nucleo antifrodi del Comando carabinieri politiche agricole e alimentari di Salerno ha sequestrato 4.607 quintali di doppio concentrato di pomodoro, pari a 931.978 barattoli da 150 grammi ciascuno, per un valore complessivo di circa 400mila euro. Erano "confezionati con etichette attestanti l'origine italiana del prodotto, in realtà ottenuto dalla lavorazione di triplo concentrato di pomodoro proveniente dalla Repubblica popolare cinese e destinato al mercato estero".
Le indagini, coordinate dal dottor Lenza, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Nocera Inferiore, hanno portato anche alla denuncia del titolare dell'azienda interessata, accusato di violazione dell'articolo 517 del codice penale ("vendita di prodotti industriali con segni mendaci"). L'ipotesi di reato riguarda l'etichettatura del prodotto finito, che recava, in varie lingue, la scritta "prodotto in Italia". Ma in questo caso, il prodotto sequestrato - spiegano gli investigatori - era stato ottenuto "dalla sola aggiunta di acqua e sale al concentrato cinese e dalla relativa pastorizzazione. Configurando, pertanto, una lavorazione parziale e non significativamente idonea a conferire l'origine italiana al prodotto".
Pubblicato il 18 Ottobre 2010 da La Redazione
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