“Silenzio assoluto “ sulle dimissioni di Gaetano Longobardi
L’ex consigliere comunale del Pdl sbatte la porta e nessuno si chiede il perchè. A subentrare sarà Francesco D’Antuono
Un consigliere comunale si dimette dalla carica e, a distanza di molte ore, nessuno accenna ad un minimo commento, neanche di carattere politico, su una scelta che ha del clamoroso e che dovrebbe invece fare riflettere sull’attuale situazione dei rapporti tra i partiti, nell’amministrazione comunale, all’interno dei gruppi consiliari e della politica angrese nel suo complesso.
Sarà anche vero che l’interessato è stato alquanto schivo nella spiegazione del suo gesto clamoroso, forse proprio per non creare polveroni o polemiche a cui lui stesso non ha mai voluto partecipare. Ma la riservatezza di Longobardi non può essere presa ad alibi per non chiedersi pubblicamente quali sono le reali motivazioni anche umane, oltre che politiche, che stanno alla base di una scelta (le dimissioni individuali) che ha pochi precedenti nella storia politica cittadina.
Io non ho parlato con Gaetano Longobardi. Se avesse voluto dire di più lo avrebbe scritto nella sua lettera di dimissioni. Ma a leggere bene tra le righe , secondo me, c’è già descritta abbondantemente la motivazione, un vero atto di accusa “generale” verso una politica “gridata”, fatta di contrasti, rancori personali, accuse immotivate e costruite ad arte per creare allarme sociale e mediatico, generando sospetti e tensioni continue che impediscono anche alle persone perbene di impegnarsi per la collettività angrese.
Scrive Longobardi: “motivi politici non mi consentono più di esercitare l’importante funzione (di consigliere comunale) come vorrei e come la città merita. Sono ancora a disposizione della mia città alla quale sono profondamente legato, m’impegno a favorirne un futuro di benessere economico e sociale, con principi di coesione sociale, d’apertura culturale, d’accoglienza e d’ospitalità, per un nuovo futuro politico.”
Ecco dove sta la questione. Il riferimento ai principi di coesione sociale, d’apertura culturale, d’accoglienza e d’ospitalità non è stato scritto solo per "completare" la lettera di dimissioni. Sono, secondo me, le motivazioni chiare ed esplicite di rifiuto di una situazione politica ed amministrativa generale che è diventata pesante ed intollerabile e più che sufficienti, per una persona perbene, a lasciare con discrezione e signorilità il mandato di consigliere comunale.
A subentrare nella carica sarà Francesco D’Antuono, che in passato ha già ricoperto il ruolo di consigliere per il centro destra nell’assise consiliare.
Amedeo Santaniello
Parole Chiave: news, politica, gaetano longobardi, pdl, antonio squillante
Pubblicato il 01 Maggio 2012 da La Redazione
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