Trasumanar, il segno “plastico-dinamico” di Maria la Mura

Il giorno 20 settembre è stata inaugurata Trasumanar, la suggestiva  mostra dell’artista Maria La Mura, che sarà fruibile fino al 7 ottobre  nell’Arte/Studio-Gallery di Benevento.

L’inaugurazione della mostra è stata preceduta da un intervento del prof. Carmelo Bonifacio Malandrino, che, partecipando da spettatore alla mostra, ha sentito il bisogno di omaggiare l’artista con le sue parole.

A fare da nastro di apertura  la performance dell’artista che, a piedi nudi, ha iniziato a modellare la sabbia muovendosi ed ha scritto il titolo della mostra, incidendo la sabbia, con quel segno che la contraddistingue e che Giuliana Iannotti, curatrice della mostra, ha definito “plastico-dinamico”.

Maria così facendo ha invitato il pubblico a trasumanare, ha dialogato con lo spettatore, ha chiesto ai presenti di prendere parte alla performance sul suo esempio, aggiungendo bande stagnate all’installazione “Luce”, che occupa tutta la pavimentazione della galleria. Lo spettatore, già immerso in una nuova dimensione, ha avuto anche la possibilità di portare a casa una parte dell’opera, decidendo se contribuire nell’aggiungere le bande stagnate o portarle con sé.

Ha introdotto la presentazione Mario Lansione che ha parlato della vittoria di Maria La Mura alla BeneBiennale e di come questo Premio fosse stato l’occasione per la presenza di un nuovo talento in galleria. 

Il gallerista ha poi passato la parola a Giuliana Iannotti, che ha curato il testo critico e che ha sottolineato come “entrare a far parte dell’opera d’arte sia stato un privilegio per tutti i presenti”, ha poi continuato asserendo che il percorso artistico di Maria è “come un atto unico, dove ogni opera è un frammento di vita dell’artista”. La curatrice ha continuato nell’illustrare come la “luce” che l’artista trasmette crei un parallelo con la vita dello spettatore, la possibilità di riflettersi e di riflettere in un ambiente dove tutto porta ad una sublimazione mistica. 

Infine, l’artista di Angri, Maria La Mura ha parlato con commozione di questo suo profondo messaggio e dei materiali che impiega per rappresentarlo.

L’artista offre allo spettatore una profonda contemplazione sul proprio io e sulla propria esistenza, lo incita alla ricerca di se stesso, ad andare oltre la materia.