Angri. Bonifica amianto, spesi altri 6.400 euro

L’abitudine “interessata” di disfarsi abusivamente di vecchie canne fumarie, serbatoi e lastre di eternit semplicemente scaricandole in luoghi isolati non accenna a diminuire ad Angri. Un’abitudine che costa all’Ente Comune, e quindi alle tasche dei contribuenti angresi decine di migliaia di euro all’anno per la rimozione e lo smaltimento in discarica.

Che lo sversamento abusivo continui su tutto il territorio comunale lo si deduce da due distinti provvedimenti del responsabile Uoc Promozione Sviluppo e Gestione Territoriale ing. Vincenzo Ferraioli con cui è stata impegnata la complessiva somma di euro  6.378,00 per la rimozione e lo smaltimento di materiale in eternit rinvenuti in Via Ponte Aiello e in via Cimitero Vecchio. 

Una somma consistente che avrebbe dovuta essere a carico di chi ha effettuato i lavori nelle abitazioni (o opifici) rispettando le rigorose misure di sicurezza previste dalla legge ma che, per comportamenti delinquenziali associati, purtroppo, anche a mancanza di controlli su cantieri e lavori edili, genera costi insostenibili a carico della comunità tutta.

All’incirca due anni fa ci fu, anche su proposta e “stimolo” di alcune associazioni cittadine (Noi con L’italia, Aria Nuova, Avanguardia, Giovane Italia Angri, Nova Luce, Panacea, Radicali, Officina delle Idee)  un’ordinanza dell'allora Sindaco Mauri per il censimento obbligatorio dell’amianto sul territorio angrese. Doveva servire a censire tutti gli immobili e gli opifici privati in cui ci fosse la presenza di manufatti di amianto.

Una lodevole iniziativa di cui non si è saputo poi più nulla, forse arenatasi tra i meandri della burocrazia comunale e su cui è calato il silenzio, che tutt’ora permane, da parte di tutti. Intanto lo sversamento abusivo di amianto continua, incidendo sulle casse comunali e mettendo a repentaglio la salute dei cittadini.

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