Angri, celebrata la "festa dei Nonni" presso l'Istituto Suore Compassioniste Serve di Maria
Incontro-convegno sulla figura sociale e storica dei “nonni”. Un percorso a ritroso nel tempo per ritrovare, nella memoria, le radici del proprio tempo
“La Memoria del Tempo…Caro nonno ti ascolto” è stato il nostro pensiero, l’omaggio che abbiamo voluto fare in occasione di questa festa e lo abbiamo voluto realizzare in un modo più originale, più sentito, con un incontro speciale tra generazioni distanti ma presenti.
La Festa dei Nonni è una ricorrenza presente in molti paesi del mondo, in Italia è stata istituita nel 2005 con la Legge del 21 luglio n.159 e si celebra il 2 Ottobre, nello stesso giorno in cui la Chiesa celebra la Festa degli Angeli Custodi, concepita, dunque, come occasione di riconoscenza e incontro con i “nonni”, gli angeli custodi dei bambini e custodi della saggezza.
Con questo incontro ci siamo impegnati a dare lustro e valore al ruolo dell’anziano che si è paradossalmente e significativamente indebolito; viviamo in una società tecnologicamente avanzata ma decisamente debole per quanto riguarda i valori, cristiani o laici, che attribuiscono dignità e senso all’esistenza. Sappiamo per certo che oggi i nonni, laddove sono autosufficienti ed ancora produttivi, rappresentano soprattutto una risorsa utile ai genitori che lavorano, senza nulla togliere al rapporto affettivo che i bambini costruiscono con i nonni ma, da un’analisi della situazione reale, i nonni hanno perduto la centralità che avevano all’interno della famiglia quale punto di riferimento e canale privilegiato per la trasmissione di valori e conoscenze. Con questo incontro e attraverso alcuni simboli, intendiamo dare valenza a quella che un tempo era la centralità della famiglia; il braciere, simbolo dell’unità familiare, il social net dei tempi andati, attorno al quale tutti si riunivano ad ascoltare, condividere; da qui il senso della narrazione e quel bisogno insito nella natura umana di ascoltare storie, provando anche ad immaginare come, fin dall’antichità, l’uomo si raccoglieva intorno ad un falò per raccontare le proprie sfide quotidiane, trasmettendo ai bambini esperienze e conoscenze. E oggi, qui presenti i nostri ospiti speciali: “nonni” che hanno storie da raccontare. Noi educatori insistiamo sul valore dell’ascolto e sulla valenza formativa della narrazione, per riportare alla luce il sentimento della Memoria del Tempo, valori spesso sacrificati alla fruizione effimera dei social net, il Diario anche, simbolo della memoria scritta, dove in passato si raccoglieva, con segreta devozione, il proprio vissuto; ricordi di guerra o segreti di vita personale; un passato che diviene presente; dunque la narrazione intesa anche come lettura della realtà, quale strumento di trasmissione e di elaborazione del sapere: non si racconta più, non si ascolta più, non ci si incontra più. Ascoltare, raccontare, incontrarsi in questi attimi di vita sottratti al tempo, attingendo a queste voci antiche è stata un’esperienza di grande spessore umano, a cui abbiamo voluto condurre i nostri alunni. Nell’attuale contesto sociale frantumato e complesso, dove i valori perdono consistenza poiché tutto è fruibile, tutto si esaurisce nell’arco di un tempo fugace, i valori, quelli che da sempre cristianamente rappresentano i pilastri dell’umanità sembrano diventare solo muri di facciata. Noi, hic et nunc, abbiamo voluto portare davanti agli occhi e al cuore dei nostri ragazzi delle presenze, le voci della memoria, la voce di questi ospiti che è stata la voce di tutti i nonni e le nonne che hanno speso la vita per i propri figli, per la patria; un omaggio al legame indissolubile trai nonni e i nipoti, eredi di istanti cristallizzati con il collante dell’amore incondizionato; un affetto indissolubile che resterà intoccabile anche quando non ci si potrà incontrare più “I nonni vi vedono crescere, sapendo che vi lasceranno prima degli altri. Forse è per questo che vi amano più di tutti” è l’aforisma che mi ha maggiormente colpito e che evidenzia il legame ed il dolore del legame che pur spezzandosi, non si spezza mai.
La Comunità tutta desidera ringraziare gli ospiti della giornata dedicata ai nonni: il Professore Bernando Spera, valida risorsa culturale del nostro territorio, professore di Italiano e Storia ed appassionato cultore di Storia locale; il suo prezioso intervento si è concentrato maggiormente sull’aspetto sociale della figura del nonno,sulla funzione del nonno dal passato fino ai giorni nostri;
Vincenzo Orlando, il Presidente dell’Associazione Nomos Onlus che opera nel campo socio-culturale promuovendo la solidarietà e la fratellanza attraverso diverse manifestazioni, in rappresentanza di nonni e nonne angresi;
il Luogotenente Guido Attianese, Bersagliere ed il Colonnello Mario D’Antuono, Ufficiale e Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana ed attualmente Presidente dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci della II Guerra Mondiale; presente per l’aspetto storico della figura del nonno come difensore e portatore di valori civili, consegnandoci l’esperienza dell’ultimo reduce angrese della II Guerra Mondiale Giovanni Savi, al quale vanno i nostri ringraziamenti per aver rilasciato una preziosa intervista per i nostri alunni.
L’esperienza di organizzare un evento a tema sociale e storico è stata ben accolta dagli alunni che hanno mostrato curiosità ed interesse, formulando domande varie, con particolare attenzione ai tempi della guerra, al ruolo dei nonni, alle dinamiche familiari e sociali durante un periodo doloroso della nostra storia e questo anche perché un pezzo della nostra storia è stato fatto da alcuni dei nostri nonni. Dunque un’occasione per recuperare quei valori perduti, valori autentici come la famiglia, la comunicazione, la conoscenza reciproca che si è smarrita nel tempo a causa dei social net, conducendoli alla memoria del tempo per non dimenticare le proprie radici umane; gli alunni delle classi Terza, Quarta e Quinta, hanno voluto consegnare agli ospiti un “non-ti-scordar-di-me” il fiore ufficiale della Festa dei nonni ed una “rosa blu” poiché la rosa è il fiore che meglio esprime l’essenza vera della vita e della natura, blu perché, secondo alcune leggende antichissime, si attribuisce a questo colore una valenza positiva legata alla saggezza, alla spiritualità e all’intelletto. Infine, possiamo dire di essere stati più che soddisfatti della presenza di un auditorio ampio di genitori, nonni e nonne insieme ai nipoti, gli alunni, le risorse del futuro ed a loro noi dedichiamo ogni sforzo, ogni progetto affinché si possa ancora trasmettere quell’entusiasmo, quel calore, quella passione per lo studio, per la conoscenza, per il sapere, l’unica arma per “apprendere” veramente a vivere.
Ringraziamo Suor Vittorina, la priora della Comunità e le insegnanti che, attraverso un impegno continuo, contribuiscono a rinforzare la nostra missione; un grazie alle nostre collaboratrici scolastiche per il costante e prezioso aiuto in occasione di eventi culturali. E concludiamo con un invito particolare che rivolgiamo agli educatori e alle famiglie, cioè quello di coltivare spesso l’incontro, l’immaginazione come il ritrovarsi intorno ad un braciere per raccontarsi, generare l’attesa, vivere l’emozione di sguardi accesi che ci debbono spingere a riflettere sul senso di ciò che i nostri ragazzi cercano, su cosa sia veramente il trasmettere dei valori, delle aspettative, senza deluderli ma incoraggiandoli a coltivare sempre la curiosità, l’interesse, l’interazione e la partecipazione attiva, l’amore per “l’altro” che è sempre fonte di crescita umana, intellettuale e spirituale; noi ci abbiamo provato oggi e continueremo a provarci, attraverso la continua progettualità formativa e culturale.
La Dirigente Scolastica
Suor Maria Distratis
Parole Chiave: news, eventi, festa dei nonni, suore compassioniste serve di maria
Pubblicato il 03 Ottobre 2017 da La Redazione
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