Angri, crescono gli abusi edilizi
14 ordinanze di demolizione e 5 sospensioni di immobili abusivi nel mese di maggio, soprattutto nelle zone periferiche
Quattordici ordinanze di demolizione e cinque di sospensione di immobili abusivi emesse nel solo mese di maggio: impennata di abusi edilizi nelle zone periferiche di Angri.
Dopo alcuni mesi di flessione, con il ritorno delle belle giornate di sole torna a crescere il fenomeno degli abusi edilizi, come evidenzia il report dell’ufficio «Promozione, sviluppo e gestione territoriale» del Comune di Angri, relativo al mese di maggio. Dati che sono lo specchio dei controlli di ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria, ed ogni mese vengono trasmessi dal Comune alla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, al presidente della giunta regionale, Caldoro, ed al ministero dei Lavori Pubblici tramite la Prefettura di Salerno per gli adempimenti di rito.
È soprattutto nella zona pedemontana ed in quelle periferiche che vengono scovati manufatti abusivi in fase di realizzazione, o che in diversi casi sono stati già ultimati. Via Orta Longa, via Monte Taccaro, via Torretta, via Campia, via Santa Lucia, via Satriano, via delle Fontane, via Casa Pagano, via Semetelle, via Orta Venusola: lungo l’elenco delle case dove sono stati perpetrati abusi nel solo mese di maggio, catalogati in varie tipologie di «consistenza». Si va infatti, per le ordinanze di demolizione, dalla realizzazione di veri e propri capannoni, fabbricati e depositi non autorizzati, al cambio di destinazione d’uso di depositi in locali ad uso abitativo. E c’è chi, nonostante i sigilli apposti al proprio fabbricato sotto sequestro, ha continuato i lavori, in qualche caso ultimando l’opera. Per le ordinanze di sospensione, queste sono inerenti a piccoli lavori di adeguamento o violazione dei sigilli. Già rispetto al mese di maggio dello scorso anno, quando furono firmate cinque ordinanze di sospensione e nessuna di demolizione, il fenomeno ha registrato un’escalation ragguardevole. Dati in linea con il rapporto sulle ecomafie presentato ieri da Legambiente, che vede assegnare alla Campania il primato sia per il ciclo illegale del cemento che dei rifiuti. Un dato che fa riflettere, però, è relativo alle lungaggini burocratiche in cui si imbatte un’ordinanza di demolizione. Basti pensare che il rischio della demolizione di un manufatto abusivo resta a tuttoggi un’eventualità piuttosto remota. Tra il 2000 ed il 2011 nei cinque capoluoghi di provincia della Campania sono state emesse 18mila 111 ordinanze di demolizione. Ebbene, di queste ne sono state eseguite solo 828, ovvero appena il 4,5 per cento del dato complessivo.
Francesco Rossi
Parole Chiave: news, ambiente, abusi edilizi
Pubblicato il 18 Giugno 2013 da La Redazione
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