Angri, "fare presto per la Certosa di San Giacomo Apostolo"

Costruita nel 1375, si trova in Via De Goti. Ha bisogno di urgenti interventi conservativi e di messa in sicurezza

La Certosa di San Giacomo Apostolo Angri

Ha destato scalpore l’abbattimento di un palazzo storico ad Agrigento, “u Casamentu” ovvero palazzo Montagna, costruito nel 1856, ma lasciato in stato di abbandono e in una situazione di degrado pericolosa. 

Ma la sicurezza per i cittadini non va messa in secondo piano ed è per questo che per i mancati interventi di restauro possono condannare a morte molte opere d’arte.  Ad Angri esiste un importantissimo bene storico, si tratta della "Certosa di San Giacomo", monumento sconosciuto a molti. 

Questa Certosa è stata costruita tra il 1375-1381 da Giacomo Arcuccio, signore di Capri e gran Camerario del Regno Angioino. Arcuccio alla nascita del suo primo figlio, per ringraziamento, fece erigere tra gli anni 1371-1381, la certosa di "San Giacomo Apostolo" in una zona allora chiamata Pizzauto, ove si svolse nell'ottobre 553 la Battaglia dei Monti Lattari, l'ultimo scontro sul suolo italico tra il popolo dei goti guidati da Teia e quello dei bizantini comandati da Narsete, oggi chiamata via Pozzo dei Goti in prossimità dei confini tra Angri e Sant’Antonio Abate. 

Tutto il feudo fu poi, donato ai monaci Certosini di Capri e fu trasformata in una Grangia, ovvero  una fattoria , gestita dai monaci stessi, per lo sfruttamento dei terreni. Con l'avvento napoleonico, 1806, fu promulgata una legge che aboliva alcune istituzioni cattoliche, tra cui, l'ordine dei certosini. La Certosa di "San Giacomo Apostolo" in Angri fu venduta prima al Cavaliere Andrea Dini, che la utilizzò come magazzino, poi venduta ai principi di Cerenzia Giannuzzi Savelli, i quali, da ultimo, lottizzarono i beni intorno agli anni 1950 e la stessa Certosa, cedendoli ai contadini del luogo. Con il sisma degli anni'80, la sovrintendenza ai beni culturali di Salerno decise di porre il vincolo storico sulla Certosa, ma nulla è stato fatto da allora. 

La Certosa di "San Giacomo Apostolo" in Angri versa in un totale stato di abbandono. Nessun ente, statale, comunale o religioso, si è impegnato alla salvaguardia della Certosa di "San Giacomo". Oggi la Grangia si presenta in una veste complessivamente settecentesca presentando pesanti deturpazioni dovute all'incuria, alle guerre, al sisma del 1980, all’assalto dei cercatori di cimeli artistici che hanno ultimamente smontato una scala di pietra di piperno posta all’esterno del fabbricato. Completamente fatiscente, rappresenta un vero e proprio pericolo soprattutto nella parte posteriore, dove transitano molte persone, oltre a bambini, il pericolo di un crollo non è da trascurare in quanto, privata del tetto è soggetta ad infiltrazioni di acqua piovana. Un’opera quella della Certosa che non va assolutamente dimenticata, ma restaurata e restituita alla storia della città, perché se Angri si fregia del titolo di città d’Arte ha il diritto e dovere di farsi sentire a qualsiasi livello per preservare la sua storia e le sue opere e la certosa in particolare per la sua Chiesa con i suoi pregiati affreschi o il suo cortile con i suoi eleganti stucchi, per le sue sale arricchite da fregi architettonici, per il suo portale di ingresso senza comunque sminuire tutti gli altri ambienti pure ricchi di storia. 

Vincenzo Vaccaro

Parole Chiave: certosa di san giacomo apostolo, cultura, storia, news

Pubblicato il 19 Aprile 2014 da La Redazione


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