Angri, il cambio di passo di Giuseppe D’Ambrosio
Nella sua prima uscita pubblica il candidato sindaco “apre” ai partiti di centrodestra
Non più solo liste civiche ma anche simboli e liste di partito, naturalmente nell’ambito del centrodestra. Sembra una vera e propria virata di 360 gradi quella compiuta da Giuseppe D’Ambrosio alla sua prima uscita ufficiale come candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative, tenuta nella Casa del Combattente in piazza Doria, di fronte ad un vasto pubblico.
D’Ambrosio era partito nei primi giorni della sua discesa in campo, lancia in resta, con l’appello civico ai cittadini angresi , e pubblicizzato le sue cinque liste civiche come “una coalizione a sostegno di un candidato civico, fuori da schemi di partito”. Ieri mattina, invece, ha ufficializzato l’accordo pieno con Fratelli d’Italia. A testimoniarlo, anche le presenze autorevoli del manager dell’Asl Salerno Antonio Squillante e del Sindaco di S.Egidio Nunzio Carpentieri, candidato alle regionali per il partito che fa capo ad Edmondo Cirielli.
Cosa ha determinato la nuova strategia elettorale di Giuseppe D’Ambrosio? Probabilmente una serie di considerazioni.
La prima possibile è che l’accordo nell’ambito del centrosinistra tra l’Udc che esprime il sindaco Mauri e il Partito Democratico potrebbe a sua volta creare uno spazio politico favorevole in quella vasta fascia di elettori angresi che non vogliono votare per un governo locale di centrosinistra assimilabile a quello nazionale (Renzi, Letta, Monti, etc… ). A nessuno sfugge che l’elettorato angrese, anche alle ultime europee, ha espresso un ampio consenso ai partiti di centrodestra. Consenso che rappresenta un bacino consistente di voti di per sè, a prescindere dal candidato.
Una seconda considerazione che viene da fare è che c’è già un altro candidato Sindaco, Cosimo Ferraioli, che ha impostato la sua campagna elettorale all’insegna del “civico è bello”, ovvero una forte presa di distanza dai partiti che “condizionano, dall’esterno, le scelte degli angresi.” Ferraioli ha battuto tutti gli altri sul tempo puntando alla coalizione civica in contrapposizione con gli apparati di partito e D’Ambrosio si è forse reso conto di arrivare “in ritardo” su questo tema o quantomeno di non poter fare da doppione rispetto alle tesi di Ferraioli.
Infine, vi sono le elezioni regionali. Antonio Squillante ed Edmondo Cirielli non avrebbero mai appoggiato D’Ambrosio, con tutta l’organizzazione e le risorse che potranno mettere in campo, se questi avesse rifiutato nelle sue liste Fratelli d’Italia e il suo simbolo. Alle elezioni regionali di maggio sono in ballo interessi “politici” molto più importanti del voto amministrativo angrese e anche il voto dell’elettorato di centrodestra angrese potrà essere determinante per decidere chi dovrà amministrare la Campania nei prossimi cinque anni.
A questo punto, chi appare in difficoltà sembra essere il consigliere comunale Francesco D’Antuono, coordinatore di Forza Italia, che si è sbilanciato troppo contro la scelta di Fdi di puntare su D’Ambrosio senza passare per un accordo preventivo con i forzisti. D’Antuono ha sparato a zero in più occasioni contro il “prendere o lasciare” di Squillante. Oggi, stretto tra una coalizione di centrodestra e una di centrosinistra, dovrà rivedere obbligatoriamente le sue posizioni.
Amedeo Santaniello
Parole Chiave: news, elezioni 2015, politica, giuseppe d'ambrosio, fratelli d'italia, forza italia
Pubblicato il 02 Marzo 2015 da La Redazione
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