Angri. Privacy e trasparenza, a chi si e a chi no

Per gli abusi edilizi si applica la tutela della privacy "stretta", per gli altri provvedimenti la tutela diventa elastica

Municipio AngriDa un pò di tempo, nella pubblicazione all’albo pretorio on line delle ordinanze di sospensione di opere edili abusive commesse nel territorio di Angri, vengono “cancellati” tutti i riferimenti ai dati di chi ha commesso l’abuso.

Non solo la data di nascita, o quelli catastali, sicuramente non necessari, ma ormai viene omesso anche il  nome e cognome del proprietario dell’immobile e l’indirizzo esatto dove è stato commesso l’abuso, rendendo  pressoché inutile  la pubblicazione dell’atto. 

Con la scusa della tutela della privacy, con un’interpretazione restrittiva delle norme, si sta svuotando di fatto completamente la ratio della legge che prevede l’obbligatorietà della pubblicazione all’albo pretorio di tali atti, pena la loro inefficacia. 

Come conseguenza, ma è solo un esempio perchè il discorso vale per tutti i cittadini, oggi è praticamente impossibile sapere, dall’albo pretorio, a differenza del passato, se un amministratore, un consigliere comunale o un politico (o loro stretti familiari) commettano o abbiano commesso abusi edilizi. La nuova interpretazione delle norme è stata adottata solo da alcuni mesi, dopo il caso eclatante che ha coinvolto un consigliere di maggioranza. 

Tutela della privacy “stretta” per gli abusi edilizi e “larga” invece per altri provvedimenti . 

La regola diventa elastica per esempio per le ordinanze di sospensione e chiusura degli esercizi commerciali, emessi dall’Ufficio Suap che fa capo sempre allo stesso responsabile Uoc. Vi possiamo leggere infatti abbondantemente non solo il nome e cognome dell’esercente che ha commesso l’infrazione, l’indirizzo e la denominazione della ditta sottoposta a sanzioni, ma anche la data di nascita del proprietario e il suo indirizzo privato. Dati, in questo caso, eccessivi o quantomeno non necessari.

Una disparità di trattamento, quanto meno inspiegabile, a meno che non si voglia pensar male, che non ci pare dettata da alcuna norma che, lo ricordiamo, semplificando,  dispone che la pubblicazione di dati, informazioni e documenti che contengono dati personali, nel caso di pubblicazione obbligatoria prevista dalla legge, sia rispettosa dei “principi di necessità, pertinenza e non eccedenza”. 

 A questo punto, secondo me, sarebbe opportuno varare un regolamento comunale specifico per la pubblicazione dei provvedimenti all’albo pretorio on line, a cui attenersi per ogni fattispecie, togliendo ai funzionari comunali (e di riflesso agli amministratori del momento) l’evidente eccessiva discrezionalità riguardo alla trasparenza e alla privacy.

Amedeo Santaniello

Parole Chiave: news, trasparenza, privacy, albo pretorio

Pubblicato il 16 Ottobre 2018 da La Redazione


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