La Consulta per il Puc sollecita l’Amministrazione Comunale
Il Presidente Christian De Vivo: “Siano stabiliti e fatti rispettare tempi precisi per l’approvazione del nuovo Piano Regolatore della città”
Riceviamo e pubblichiamo
Una recente ricerca sullo stato del territorio nazionale evidenzia che circa il 40% della popolazione è residente in zone ad alto rischio sismico, e che il 10% degli italiani abita in zone ad elevato rischio idrogeologico. Il costo della mancata prevenzione misurata dai danni provocati da terremoti, frane e alluvioni, dal 1944 al 2012, è stimato in circa 250 miliardi di euro, 3.5 miliardi l'anno. Di come affrontare questo problema allarmante, se ne è parlato ieri, giovedì 4 aprile, in una conferenza organizzata alla Università di Ingegneria della Federico II di Napoli dalla SAIE, il salone dell'edilizia di Bologna, a distanza di quasi 15 anni dal disastro geologico che colpì il Comune di Sarno.
Uno degli argomenti più importanti della discussione, alla quale presenziavano anche l'Assessore alle politiche urbane e ai beni comuni del Comune di Napoli ed il Presidente dell'Ordine degli Ingegneri della Campania, è stato quello di promuovere le politiche locali di salvaguardia del territorio, attualmente troppo colpevolmente trascurate dalle amministrazioni locali.
A tale proposito è necessario evidenziare come nei piani urbanistici locali, una progettazione consona a garantire lo sviluppo e la sicurezza urbana, siano obiettivi già ampiamente perseguibili con gli attuabili strumenti tecnologici messi a disposizione dalla ricerca e dalla semplice esperienza: certificazione degli edifici e delle imprese, controllo dei protocolli di progettazione e di qualità, informazione automatizzata sullo stato di sicurezza dei fabbricati, ecc. Si è fatto anche notare come spesso, dietro il lassismo delle pubbliche amministrazioni e al fianco delle conseguenti speculazioni edilizie, si nasconda un blocco culturale, purtroppo ampiamente diffuso, che fa della prevenzione e del rischio sicurezza un problema marginale, di lungo periodo, che spesso non viene percepito neppure dalle classi dirigenti locali.
E' per tutti questi motivi che, all'indomani della decisione del Consiglio comunale di Angri di nominare una Commissione sul paesaggio, per l’elaborazione del nuovo Piano Regolatore, ribadiamo a gran voce la necessità e la disponibilità da parte di tutti i membri della Consulta comunale per il PUC di Angri, di esprimere pareri e consigli inerenti una progettazione più vicina alle esigenze del territorio e che migliori nel tempo gli attuali livelli di sicurezza urbana della città. Dobbiamo osservare, con estremo rammarico, che il ritardo con il quale si procede, da due anni a questa parte, nell'approvazione del nuovo PUC costituisce, oltre al più importante pericolo per la messa in sicurezza del territorio per il futuro, anche un danno di dimensioni incalcolabili sia dal punto di vista economico che lavorativo.
Invitiamo pertanto l'Amministrazione comunale, ed in particolare il Sindaco con delega al settore urbanistico, a stabilire e a far rispettare i tempi precisi di approvazione del nuovo Piano Regolatore, onde valorizzare il lavoro della Consulta e di altre Commissioni che, in alternativa, non avrebbero alcun motivo di esistere.
Christian De Vivo
Presidente della Consulta per il P.U.C. di Angri
Parole Chiave: news, urbanistica, puc, consulta, christian de vivo
Pubblicato il 05 Aprile 2013 da La Redazione
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