“Ombra di luce organica”, Terlizzi espone a Roma
Il pittore angrese presenta le sue opere presso la celebre Galleria Consorti di via Margutta (foto tratta dal catalogo - autore Gianluca Grasso)
Ombra di luce organica è il titolo della mostra che la Galleria Consorti dedica all’artista angrese Ernesto Terlizzi inaugurando la stagione artistica 2010-2011. L’inaugurazione è per mercoledì 13 ottobre alle ore 18,30
In mostra venti tavole miste di diverso formato realizzate tutte nel corso del 2010 e alcune di esse esposte nella mostra “Diorama italiano” 61° Premio Michetti di Francavilla al Mare (Chieti)
La prassi artistica di Terlizzi da sempre è caratterizzata da un’alterna oscillazione tra la fisicità tattile della materia e la ricerca costruttiva del disegno. Un disegno che, rispetto a quello degli esordi, ora ritorna rinvigorito ed essenziale, contaminato dalle varie materie povere utilizzate, quali il legno, le carte, la china e la pietra. Ed è proprio nella continua contaminazione tra dettato plastico e segno espanso che l’autore salernitano, partendo dal grande fascino della natura, ribadisce la sua grande capacità espressiva nell’impaginare spazi e luoghi di memoria, immersi in una luminosa naturalità da cui riaffiora un’atmosfera di racconto enigmatica, data da una sapiente e raffinata gamma di grigi insieme a preziose tessiture di segni e strappi di luce. Una luce quasi organica che, distillata nelle sue molteplici tonalità di un bianco e nero austero ed ascetico, ridisegna suggestivi riflessi d’ombre caricando questa visione immaginaria di forti rimandi evocativi.
In questa mostra romana, l’artista ha anche voluto dedicare due opere al MAXXI, nuovo museo della città: ”Planimetria organica” e “Spazi di luce organica”. Con esse Terlizzi rende un omaggio all’architetto iraniano Zaha Hadid che lo ha creato, non costruito, in una sorta di spazio chiuso ma aperto e dinamico, in una naturale contaminazione di materiali e trasparenze luminose. Un continuo gioco di luci organiche come un riflesso dell’arte d’oggi nello specchio della contemporaneità.
Mauro Santaniello
Il giornalista de Il Messaggero Danilo Maestosi nel presentare l’artista di Angri in catalogo per questa mostra romana così ha scritto :
…Puer e senex. Sono le due figure numinose, i santi protettori, cui Ernesto Terlizzi ha consegnato in affiatato condominio le chiavi della sua casa d’artista. E del suo immaginario pittorico. Al secondo appartiene sicuramente la scelta che lo ha spinto ad asciugare la sua già avara tavolozza fino a ritornare al bianco e nero dei disegni d’esordio. Bianco e nero a riassumere tutti i colori possibili, evocando l’ambiguo, inarrivabile palcoscenico in chiaroscuro del cinema degli anni d’oro. Ma anche il grigio calcinato che alla soglia dei sessantanni ha assediato ed espugnato il «bruno guappo» della sua capigliatura meridionale. Spetta al senex l’ingrato compito di misurare la propria età, riconoscervisi. La rarefazione cromatica, dunque, come accettazione del flusso mercuriale del tempo. Un inseguimento d’autore, ovviamente. Perchè penetrare nella penombra e attraversarne i vicoli non significa per Terlizzi perdere il senso della forma e il corpo solido delle emozioni ma piuttosto confrontarsi con quella patina d’uso che trattiene e avvolge nell’abito suggestivo del sogno le infinite storie della propria vita, come il velo di polvere e corrosione che ci racconta la vita di un monumento e nessun restauro dovrebbe mai cancellare. L’ombra, distillata in tutte le sue tonalità nei quadri di questa mostra, ci introduce in un’anticamera di verità e seduzione che impreziosisce gli impulsi dell’eros, sprigiona calore e malinconia. Ci obbliga a specchiarci nelle rughe dell’anima, a visitare l’altra faccia della Luna.Già la Luna, cui con il pudore di una confessione sussurrata a bassa voce l’autore dedica uno dei quadri più intensi. Ma come arrivarci? E qui entra in gioco il puer con la sua sfrenata fantasia. Lui sicuramente l’ispiratore di quel segno, come la piuma di un’ala che negli ultimi anni è affiorato a firmare le opere di Terlizzi. A farle decollare in volo come il cavallo alato con cui Astolfo raggiunge appunto la Luna, limbo di smarrimento dove si è rifugiata la saggezza perduta di Orlando. Un viaggio nel fondo del proprio Io quello di Ernesto Terlizzi. Ma non fuori del mondo. Perchè la sua non è una pittura rifugio, ma una bussola che segue e trascrive come tracce d’identità e di conflitto le rotte del proprio tempo, le profezie di futuro. Ecco dunque nel campionario dei suoi quadri due opere rivelatrici. Sono un’omaggio al Maxxi, il nuovo museo romano per l’arte d’oggi appena inaugurato, e all’alfabeto creativo dell’architetto, Zaha Hadid, che l’ha progettato. Senex e puer di Terlizzi coinvolti entrambi nell’impresa, che è insieme manifesto di sintonie e dissonanze da esperto conoscitore di forme e poetica dichiarazione d’incanto da eterno studente.
Catalogo in Galleria con testi di: Carlo Fabrizio Carli, Paola Consorti, Giorgio Di Genova e Danilo Maestosi
Ernesto Terlizzi nasce ad Angri (SA) dove vive e lavora.Dal 1965, dopo gli studi presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli, è presente nel panorama artistico nazionale e internazionale con mostre di gruppo, premi e personali. Sue opere sono inserite in numerosi musei e collezioni pubbliche, tra cui: Museo d’Arte Italiana Contemporanea di Durazzo (Albania); Musei e Pinacoteca di Macerata; Prima Collezione Frac Baronissi (SA); Pinacoteca Comunale di Termoli; Museo d’Arte Contemporanea Gazoldo degli Ippoliti di Mantova; Museo Michetti di Francavilla al Mare (Chieti); Museo delle Generazioni del Novecento “Anni 40” di Pieve di Cento (Bologna).
Ernesto Terlizzi Ombra di luce organica 13-28 ottobre 2010
Inaugurazione: mercoledì 13 ottobre 2010 - ore 18,30
Galleria Consorti - Via Margutta, 52A - Roma - Tel. 06 3614053
www.galleriaconsorti.it - paola.consorti@virgilio.it
orario galleria: 10,30/13,00 – 16,30/19,30 – domenica e lunedì mattina chiuso
Parole Chiave: news, arte, cultura, pittura, ernesto terlizzi, galleria consorti
Pubblicato il 09 Ottobre 2010 da Mauro Santaniello
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