Sentenza del Tar di Salerno, l’opinione di Pippo Della Corte

“Penso sia giusto ritornare a votare in quella sezione"

Egregio direttore,

con il suo permesso vorrei intervenire in merito ai contenuti della ormai famosa sentenza del Tar n.143/2010. Penso sia utile che anche altre persone forniscano il proprio punto di vista rispetto all'intera vicenda. Le sentenze vanno rispettate, ma possono essere commentate per aprire in maniera serena un confronto tra i diversi attori in campo. Gli elementi che ermogono sono tre: la non genuinità, con vizi ed illegittimità, del voto espresso durante le scorse amministrative all'interno della sezione n.15; la necessità di richiamare al voto circa 1160 elettori per quella sezione; l'annullamento del verbale di proclamazione degli eletti.

Per quanto riguarda il primo aspetto, penso sia chiaro che spesso chi svolge determinate funzioni, oppure ricopre specifici ruoli dovrebbe essere consapevole di ciò che si accinge a fare, assumendosi conseguentemente anche le responsabilità derivanti (civili e penali) per quanto avviene o non avviene. Mi riferisco ovviamente a chi ha ricoperto in quel seggio il ruolo di presidente, scrutatore, segretario. Mi fermo a loro perchè sono quelli pagati con i soldi dei contribuenti per il "lavoro" che svolgono durante quei giorni.

Punto secondo: il Tar ha deciso di ridare la parola agli elettori. Per quanto mi riguarda penso si giusto che in presenza di palesi violazioni delle regole del gioco occorra "rifare la mano", un pò come quando si gioca a carte e ci si accorge che qualcosa non è andato per il verso giusto. Certo, la cosa potrebbe creare deglii disequilibri amministrativi e politici, ma è meglio per tutti che si faccia chiarezza, onde evitare di avere un consiglio comunale macchiato da vizi. Poi, ognuno faccia come crede, ma le penso così.

Punto terzo: la sentenza, fino a quando non sarà sospesa dal Consiglio di Stato, oppure annullata, ha stabilito un elemento certo. Ha annullato il verbale di procalmazione degli eletti alla data del 21 aprile 2010. Ovvero, chiunque rivesta una carica elettiva derivante da quelle elezioni è sostanzialmente "congelato" nell'esercizio delle proprie funzioni. E' inutile voler cercare pretestuosi cavilli, oppure forzare la mano nel tentativo di salvare qualche scranno da consigliere. Il fatto è chiaro e potrà essere smentito, oppure rafforzato dal Consiglio di Stato, a patto che qualcuno si assuma la responsabilità e gli oneri derivanti dal ricorso.

Infine, penso che questa sia una ennesima brutta pagina per la città di Angri, vittima di se stessa, carnefice dei propri cittadini.

Pippo Della Corte

Parole Chiave: news, dibattito, politica, sentenza tar, elezioni

Pubblicato il 04 Febbraio 2011 da La Redazione


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