Trasformismo politico, informazione e ...il gioco delle parti
L’editoriale del direttore Amedeo Santaniello
E’ ben strana questa nostra Angri che molte volte si interroga sui cambiamenti di casacca dei politici e sul grado di libertà degli operatori dell'informazione ma lo fa utilizzando schemi, argomentazioni e metri di giudizio che cambiano a seconda che le scelte degli uni e degli altri siano conformi o meno ai propri desiderata.
E così i consiglieri comunali che passano da uno schieramento all’altro diventano, a seconda dei casi, degli eroi da onorare e da presentare a mo’ di esempio o, all’incontrario, dei vigliacchi traditori ...da fucilare sul campo di battaglia.
Qualcuno mi ha chiesto di conoscere che cosa ne penso del trasformismo politico in auge nella nostra città. Non mi sottraggo a dare la mia opinione e lo faccio riportando un aneddoto che ho già riferito a qualche amico: nel 1976, cioè quasi quarant’anni fa, in una città del Novarese, dove iniziavo la mia attività lavorativa, un giorno mi trovai ad assistere ad un consiglio comunale nel momento in cui un giovane di 19 anni, eletto consigliere comunale del Pci, si dimetteva dalla carica perchè non condivideva più la linea politica del Pci locale e nazionale e aveva aderito a Democrazia Proletaria. “Mi dimetto da consigliere comunale - disse il giovane - perchè non condivido più il partito in cui ho militato e non è giusto che io occupi questo incarico visto che sono stato votato dagli elettori di questo partito. Da oggi, fuori dal consiglio comunale, mi batterò per le mie idee.”
Anch'io la penso così. Se però oggi volessimo applicare questo metodo di comportamento al consiglio comunale di Angri, quanti consiglieri eletti nei partiti o nelle liste civiche potrebbero rimanere al loro posto?
Soddisfatta la curiosità di qualche mio lettore, non mi esimo neanche dal dare il mio giudizio sulla libertà di informazione sulla cui esistenza o meno si discute da qualche tempo ad Angri.
Anche qui, il giudizio dei politici, dell’opinione pubblica ma anche di qualche collega, risente delle contraddizioni cui accennavo prima. Prima si parla del rispetto di tutte le opinioni poi si accusa e si insinua su chi la pensa e scrive in modo differente, si parla di libertà di stampa per tutti, poi si scrive di “apparati mediatici” al servizio di questo o quell’altro. L’invito che faccio a costoro è di finirla con il vittimismo e con l’ipocrisia perchè se volessimo usare lo stesso metro di giudizio che vale per i trasformisti della politica, molte “penne libere” di carta stampata, televisione e web dovrebbero essere riposte nel calamaio.
Io non penso che ad Angri non ci sia un’informazione libera. Al contrario, penso che l’informazione “complessiva” dei vari giornali cartacei e on line dia l’esatta rappresentazione dei fatti e degli avvenimenti della città. Presi singolarmente, ognuno di noi rappresenta la realtà con il suo stile, con le sue idee, con i suoi convincimenti liberi. Presa nel suo insieme, l’informazione ad Angri è completa e soddisfacente. Sta al lettore che ogni mattina o una volta al mese compra il giornale o quotidianamente fa il giro telematico delle notizie, leggere e condividere (o meno) quanto scriviamo.
Ai politici che nell’ultimo consiglio comunale si sono lamentati per notizie non vere riportate dagli organi di stampa, non nego certamente loro il diritto di criticare quanto viene scritto, ci mancherebbe, ma lo facciano a testa alta, citando nomi e cognomi, titoli e notizie che a loro parere non corrispondono a verità o sono fuorvianti, dimostrando dove stanno le falsità o le notizie fuorvianti, senza fare di tutt’erba un fascio. Se non si vuole che si faccia altrettanto nei loro confronti.
Parole Chiave: news, editoriale, politica, informazione, trasformismo
Pubblicato il 04 Dicembre 2012 da La Redazione
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