Un’Altra Angri: “Tassa sui rifiuti iniqua per le famiglie angresi”

E’ giusto che i concittadini sappiano cosa succede ad Angri in materia di tributi locali, nello specifico in materia di Tassa rifiuti.  Anche questo punto, all’ordine del giorno dell’ultimo Consiglio Comunale, è stato approvato con la consueta acquiescenza, senza doverosi approfondimenti e quindi senza lungimiranza. In buona sostanza è stato spalmato il gettito della tassa rifiuti sulle famiglie, in particolar modo quelle più numerose.

L’amministrazione ha scelto di caricare il 60% della tariffa alle famiglie (soprattutto a quelle numerose) e l’altro 40% alle utenze non domestiche (industrie, studi, attività commerciali e istituti pubblici e privati) che tra l’altro ammortizzano fiscalmente il 27%, di media, sulla tariffa pagata.

Ancora una volta rimaniamo inascoltati tanto che, l’amministrazione comunale ha preferito utilizzare a supporto del regime di tassazione, coefficienti datati e risalenti a quasi venti anni orsono! Eppure la normativa nazionale consente la possibilità di utilizzare il vecchio metodo di determinazione della tariffa rifiuti ancora per gli anni 2016 e 2017.

Ci chiediamo quale sia stata la necessità di applicare da subito un metodo che, se anche previsto dalla legge, fa riferimento ad un quadro di gestione integrata del ciclo dei rifiuti vecchio e superato che produce palesi sperequazioni a danno delle fasce economicamente più deboli?

Perché non si sono sfruttati questi ulteriori due anni per elaborare un piano finanziario e gestionale di previsione che avesse come obiettivo in primis la riduzione della massa di rifiuti (per davvero e non a chiacchiere come si usa fare ai convegni) e poi una redistribuzione del carico fiscale equa e solidale?

Si conferma ancora una volta la visione miope e preconcetta dell’amministrazione in carica i cui provvedimenti risultano sempre più deleteri per la collettività. 

Un’Altra Angri