Angri. “Tre consigli comunali, spesi 5mila euro, solo per dare nuove poltrone”
Il commissario cittadino dell’udc Adele Limodio stigmatizza il comportamento "arrogante" dell'Amministrazione Ferraioli
Dopo sette mesi di Amministrazione Ferraioli l’immobilismo regna sovrano in questa città accompagnato da un’approssimazione che imperversa nella sconclusionata gestione della macchina amministrativa. Riscrittura di atti, di avvisi, ripensamenti sulle decisioni prese, Consigli Comunali che ripropongono da mesi le medesime discussioni e da ultimo, quello dell’altra sera, che è stato riconvocato per la discussione degli emendamenti alle modifiche statutarie proposti dall’opposizione lo scorso Consiglio e che furono volutamente e arrogantemente ignorati dalla maggioranza e dallo stesso garante delle procedure amministrative: “il segretario comunale”, salvo poi fare l’ennesimo dietro front.
Negli ultimi tre mesi si sono avuti tre consigli comunali costati ca 5mila euro solo per discutere dell'Istituzionalizzazione del Palio storico e l’attribuzione di nuove poltrone attraverso i Consiglieri Politici ed il 7imo Assessore con aggravi di costi a carico delle casse Comunali, il tutto condito da un’arroganza che fa da padrone e rende questa compagine amministrativa ormai trincerata nel proprio feudo sorda alle istanze dei cittadini e cieca dinanzi ad una città abbandonata a se stessa.Una maggioranza sempre più chiusa in difesa e poco incline al confronto.L’altra sera infatti per l’ennesima volta si è sprecata la possibilità di confrontarsi con la minoranza sui diversi emendamenti già presentati, come se accettare le proposte dei partiti, e quindi dei cittadini, presentate dai Consiglieri di minoranza, fosse un attacco personale e destabilizzante per questa variegata maggioranza.
Lo scopo che ci eravamo prefissati era quello di apportare delle modiche costruttive e ampie rispetto alle tematiche di interesse comune.Volevamo arricchire dal punto di vista sostanziale e qualitativo il nostro Statuto Comunale rispetto ad argomenti quali: la sicurezza sociale, le discriminazioni di tipo razziale, religioso o sessuale, l'istituzione di consulte per una partecipazione più ampia e condivisa della cittadinanza alla vita attiva, la tutela dei consumatori, sostegno e incentivazione del volontariato e non ultimo, considerare l'accesso all'acqua potabile come diritto umano, indivisibile inalienabile e affermare il principio dello status dell'acqua come bene comune pubblico per una gestione partecipata orientata a criteri di efficienza, risparmio, solidarietà, trasparenza, sostenibilità, con finalità di carattere sociale ed ecologico a salvaguardia delle aspettative e i diritti delle generazioni future.
Purtroppo rispetto a tutti i principi ed argomenti sopraelencati abbiamo dovuto a malincuore assistere ad una totale sottovalutazione di quanto proposto e soprattutto all’assenza di interventi, se non per condividere quanto meno per contraddire, sia da parte del Sindaco che dei suoi 18 yes men, e dire che questi stessi elementi hanno caratterizzato la loro campagna elettorale e sui quali hanno costruito e richiesto il voto ai cittadini.
Questo è il resoconto amaro di uno scenario che si colora sempre di più di tinte fosche probabilmente non per colorare ma per nascondere il vuoto che lo pervade.
Il Commissario sez. UDC Angri Adele Limodio
Parole Chiave: news, politica, adele limodio, udc
Pubblicato il 24 Gennaio 2016 da La Redazione
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