Consiglio comunale, il racconto di Catello Palumbo
Lettere in redazione
Riceviamo e pubblichiamo
La delibera di consiglio comunale approvate ieri sera che modifica lo Statuto comunale per l’elezione del Presidente del Consiglio è nata male ed è finita peggio. Dapprima c’è stata la relazione di presentazione del Consigliere Selvino che subito ha sgombrato il campo da tutti gli equivoci (ma nessuno fino a quel momento ne aveva avanzati!) circa l’intenzione di scegliere questo particolare momento storico per la nostra città per “punire” in modo forte, esemplare ed inequivocabile il comportamento dell’attuale Presidente del Consiglio comunale che si era “permesso” suo malgrado, di verificare la sua posizione politica all’interno della maggioranza, lasciare l’attuale maggioranza e di passare all’opposizione con altri tre Consiglieri di maggioranza (un po’ come il nostro Presidente Fini e il suo famoso “… che fai mi cacci…” riferito a Berlusconi che a differenza del nostro Sindaco non lo ha potuto cacciare).
Subito dopo il Sindaco ha aggiunto che la delibera nasce proprio perché l’attuale Presidente del Consiglio crea intralcio alla velocità dei lavori per l’attuazione del suo Programma elettorale in quanto percepisce sì l’indennità, viene sporadicamente al comune (una sola volta al mese), e non si impegna per dar vita a nuovi regolamenti previsti dallo Statuto: tutto sommato un giudizio esclusivamente politico circa il suo operato risulta di ostacolo alla maggioranza. (leggeremo poi il verbale del Consiglio comunale), Delle due l’una: o Selvino ha smentito il Sindaco prima che questi parlasse del Presidente (dicendo che si stava trattando l’argomento non riferendosi all’attuale comportamento politico del Presidente) oppure il Sindaco ha smentito Selvino affermando che era proprio il comportamento dell’attuale presidente del Consiglio a volere essere sottoposto ad un giudizio politico. Alla fine la proposta politica della Consigliera Recussi (PD). Appena cinque minuti prima il Sindaco ne aveva elencato tutti i pregi dai suoi toni moderati e costruttivi alle scelte di disponibilità al dialogo rispetto all’opposizione dura, intransigente e a volte fastidiose e pretestuosa dell’altro Consigliere Ferraioli (i Bravi e i Cattivi)! Recussi intanto con tono pacato aveva invitato la maggioranza a prendere atto dell’inopportunità del momento politico per presentare un proposta di modifica del genere intanto che la gente di questi tempi ha ben altro a cui pensare che non alla modifica dello Statuto comunale! Ed aveva aggiunto che era il momento per dare un segnale dei politici per recuperare il rapporto di fiducia dei cittadini nella politica ed aveva proposto l’abbattimento dell’indennità di funzione in quanto la politica è (anche a nostro avviso) prestazione di servizio gratuito a favore della collettività.
Infine (aggiungo io) si era parlato di tutto questo per sgombrare il campo da eventuali altri equivoci ed illazioni su chi potesse nel prossimo futuro ricoprire il ruolo di presidente del consiglio e di sostenitore dell’attuale risicata maggioranza. Ebbene anche il tono soft, moderato, propositivo, accondiscendente, elegante della c r non è servito a smuovere di un millimetro la proposta di delibera che è stata approvata così come è stata presentata. A Voi le conclusioni.
Catello Palumbo
Parole Chiave: news, politica, consiglio comunale
Pubblicato il 19 Novembre 2011 da La Redazione
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