Ex Mcm, la posizione del Partito Democratico di Angri
“Occorre riprendere il dibattito pubblico nell’ambito del Piano Urbanistico Comunale”
Riceviamo e pubblichiamo
Punto 4 dell’ordine del giorno Area MCM – Atto di indirizzo – Discussione – Provvedimenti;
relazione del P.D
Come partito attento e interessato alle problematiche attuali e future del nostro paese non possiamo non fare una profonda e accurata riflessione, sul problema da anni posto dalle e alle, varie amministrazioni che si sono succedute relativamente alla grande area posta nel centro del nostro territorio ex M.C.M.
Ci sembra molto riduttivo porre come punto, tra quindici, all’ordine del giorno del Consiglio Comunale la discussione sull’area MCM. Per poter parlare, approfonditamente, su progetti, suggerimenti e provvedimenti da adottare per quello che può rappresentare questa grande area per il futuro della nostra città, non basta il tempo, pur se ampio, che si può dedicare nel corso del Consiglio Comunale, ma è auspicabile che si faccia un incontro monotematico con rappresentanze di categoria e figure professionali tali da poter rappresentare le varie possibilità di progettazione su tale area, che comunque deve essere considerata non come una realizzazione e riqualificazione a se stante ma vista nel complesso territoriale intersecata poi con una visura comprensoriale del territorio .
Dobbiamo partire dal presupposto che l’urbanistica è una scienza nelle misura in cui si interessa dei fenomeni umani, delle leggi e dei principi che li regolano, utilizzando il metodo dell’analisi scientifica e le sue applicazioni, è una filosofia nella misura in cui, interessandosi delle implicazioni sociali, economiche e di vita quotidiana che regolano lo sviluppo del territorio e delle città, incide su di esse determinandone i cambiamenti e gli orientamenti.
Il destino dell’area ex MCM deve essere ampliato a quello che sono gli aspetti che andranno discussi per quanto attiene il nuovo piano urbanistico comunale, è in questa chiave che riteniamo che l’area debba assumere un ruolo di vitale importanza in merito agli aspetti che attengono alla ristrutturazione urbana.
Pensiamo che l’area in discussione può essere utilizzata come “ borsa urbanistica” per innescare un processo di ristrutturazione urbana che darà la possibilità, senza incrementare il numero di abitanti nel centro urbano, di ridistribuire gli spazi pubblici sul territorio; dando la possibilità in questo modo di incentivare il processo di rottamazione degli edifici non antisismici che sono numerosi, soprattutto gli edifici multipiani costruiti durante gli anni dal ‘60 a fine ’70 che a prescindere dal terremoto dell’80 e anche se sono stati quasi tutti riqualificati esteticamente, la moltitudine di anni trascorsi dalla loro costruzione rendono complessa la verifica della “condizione di stato”dell’edificio esistente dettata, appunto, dalla sua vetustà, dal cimento dei materiali e dalle trasformazioni che l’organismo ha subito nel corso della sua esistenza; se mettiamo in conto anche il terremoto subito, ci rendiamo conto che il discorso che stiamo facendo non è stravagante.
Esempi di questo tipo sono già stati realizzati sul territorio nazionale e il più emblematico è stato realizzato a Roma.
Indubbiamente è necessario ed importante concertare con la proprietà, che ha notevole capacità di spesa, il trasferimento su altri suoli, sempre della stessa proprietà, dei diritti edificatori che vanta sull’area MCM. Da questo processo sicuramente potrà nascere l’occasione di poter realizzare, certamente a lungo termine, una ripianificazione urbanistica del territorio che darà un’immagine sicuramente rinnovata e appetibile per chi vorrà investire sul territorio.
Va ancora precisato che un piano urbanistico fatto in modo oculato nell’interesse della collettività ha un periodo di realizzo almeno trentennale. Questo aspetto deve farci riflettere sulla necessità di essere estremamente attenti sulle scelte da fare, in riferimento al nuovo piano urbanistico che sicuramente riguarderanno le generazioni future.
Rinnoviamo quindi all’amministrazione, di porre in discussione in un dibattito pubblico, la proposta di piano urbanistico che l’amministrazione ha già ricevuto da alcuni mesi dal progettista incaricato e in tale occasione si potranno fare più valutazioni, che potranno essere confrontate fra di loro, nell’ambito della pianificazione generale del nostro territorio.
Antonietta Giordano Segretario P.D.
Parole Chiave: news, politica, partito democratico, antonietta giordano, cosimo ferraioli, consiglio comunale
Pubblicato il 29 Luglio 2012 da La Redazione
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