Pina D’Antuono: “i nostri avi hanno sofferto duramente sotto i feudatari”
L’ex candidata a Sindaco - Sinistra per Angri - interviene nella polemica in atto sul “Palio Storico”
Gent.mo Direttore,
vorrei spendere poche righe, ma doverose, in merito alla lapide affissa ad Angri dedicata a “ Giovanni Zurolo Feudatario”.
Lei stesso potrà appurare, ciò che di seguito le scrivo, leggendo le fonti che le allego, tratte dai più accreditati Storici del Regno di Napoli di età moderna (altre posso fornirne cartacee). Si tratta di fonti note e in uso quotidianamente tra Storici per incrociare e avvalorare fonti archivistiche.
Per una fonte che usa Zurolo, ne esistono almeno 10 che scrivono Zurlo, non solo, ma alternano Zurlo a Zurolo.
Oggi sarebbe un errore filologico, storico e sociale voler intitolare una strada a Giovanni Zurolo, solo perché si adotta una variante del cognome Zurlo, che sarebbe stata rinvenuta in qualche documento da un avvocato. Per intenderci nei documenti storici lei può trovare “Zurlo” e “Zurolo, ma il riferimento è sempre alla medesima Famiglia. Il che vuol dire che ragionevolmente nessuna fonte smentisce l’altra. In altri termini la forma scelta dal Comune di Angri non sarebbe più corretta di quella esistente, ma la meno usata.
Di fatto per gli Angresi non è cambiato nulla in quanto la persona storica è la medesima, allora ci si chiede, perché spendere denaro, in un Comune a corto di fondi, per una lapide inutile storicamente e anche scorretta filologicamente?
Gli storici, infatti, in maggioranza riportano Zurlo e anche la nostra tradizione angrese ha accolto la variante Zurlo. Tra l’altro, chiedo, possediamo fede battesimale e certificato di morte del sig. Zurlo? Attendiamo comunque di leggere il Disciplinare, che come ho letto nelle note dell’Assessore Barba, sia stato redatto su fonti certe.
Un’altra osservazione mi sia consentita in merito alla dicitura “Feudatario”. Essere feudatari signori della Terra come ho letto, non era un merito che si conquistava con arti o con fatica, feudatari si nasceva e il feudo si ereditava o si aveva per concessione e con il feudo si ricevevano in gestione le vite dei contadini, dei coloni, dei braccianti che ad Angri erano la maggioranza. La storia mostra certo anche biografie di feudatari meritevoli e illuminati, tuttavia, resta che l’ essere feudatario non è un riconoscimento che un comune può concepire in tempi di magra come quello attuale. I contadini e tutti gli abitanti del SUD, non solo angresi, hanno pagato per secoli numerose corvéés, economiche e psicologiche, ai feudatari baroni meridionali.
Ritengo, come storica che ha scelto di ricostruire la storia degli ultimi, dei vinti, delle classi subalterne, dei dimenticati, ovvero di coloro che faticavano per sopravvivere e per conquistare meriti, di tutti coloro che non avevano voce, che oggi la saggezza e lo spirito dei tempi impone di essere democratici, di dare voce alla maggioranza dimenticata e di non pagare più corvées elettorali ad alcuno tantomeno a qualche capriccioso di turno alla ricerca di genealogie nobiliari.
Con gratitudine,
Pina D'Antuono
Parole Chiave: news, politica, eventi, pina d'antuono, giovanni zurolo, palio storico, sinistra per angri
Pubblicato il 26 Settembre 2016 da La Redazione
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