Angri vista dalla Luna: una nuova rubrica di Angri.info a cura di Nicola Ingenito
Prima puntata, Comizio d'Amore, dedicata a Pasolini, ucciso nella notte tra il 1 e il 2 novembre.
Che i morti ci fanno compagnia è una consapevolezza più antica della reiterazione delle immagini televisive. Il corpo di Pasolini, e non il fantasma, è un’acuta presenza della recente Storia d’Italia. Un mistero. E uno scandalo vivente, che odora degli umori di incontri clandestini e erbacce su campetti per partitelle fra borgatari.
E’ da quando ho iniziato a leggere questo scrittore, che, ogni notte, fra il primo e il due Novembre, data del suo omicidio, ne ripercorro le tappe di vita e morte.
Pasolini, oggi, sta subendo la tragedia dello sdoganamento.
Intellettuali che lo detestavano, ora ne parlano con malinconia, ministri che avrebbero gridato allo scandalo ad ogni sua affermazione, ora lo rivendicano, politici, di cui Pasolini avrebbe chiesto il Processo, come fece lui stesso per la Democrazia Cristiana sulle colonne del Corriere della Sera nel 1975, ora affermano di avere suoi improbabili inediti.
Le appropriazioni di destra o di sinistra sono le più volgari.
Pasolini era un marxista col senso della Grazia e dell’Anarchia.
Queste adozioni partitiche mettono da parte il senso della scrittura pasoliniana come percorso, alla greca, di conoscenza e amore per i giovani, attraverso il Corpus della Storia d’Italia.
Persino l’oggetto d’amore di Pasolini, il popolo, è cambiato, privo di quelle qualità “ preistoriche”, che il poeta gli aveva riconosciuto nell’immediato dopoguerra, ha subito una profonda mutazione, che avrebbe impedito a Pasolini stesso di vivere una qualunque avventura amorosa, poetica o culturale.
“Salò”, l’ultima opera, primo tassello di una “Trilogia della Morte” mai portata a termine, ne è la testimonianza più evidente.
L’unica terra possibile per un poeta così solo e così affamato d’amore avrebbe potuto essere un ideale Terzo Mondo o la Luna, da cui ci proponiamo di scrivere.
Coloro che omaggiano Pasolini, dall’alto delle Accademie, del Parlamento o delle Terze Pagine dei giornali, costruiscono un monumento che ne garantisce il dovere della memoria e ne sterilizza qualunque contenuto.
Bisogna, invece, polemizzare o amare Pasolini, tenendo presente la contraddizione di un’ opera, che è bestemmia religiosa, e quindi continua eresia.
Nicola Ingenito
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Pubblicato il 01 Novembre 2010 da Nicola Ingenito
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